Tra le informazioni medico-sanitarie personali che si possono inserire nel bracciale salvavita AIDme c’è anche l’Heart Rate Variability (HRV) o Variabilità della Frequenza Cardiaca: un indice in grado di esprimere il livello di salute, benessere e stress della persona.

In che cosa consiste esattamente e perché è così importante? Ne abbiamo parlato con Giuseppe Di Ionna, esperto dei dispositivi di biorilevazione e biofeedback dell’HRV e dell’utilizzo della metrica nei settori benessere, sport e salute, che ha affiancato Audens nell’aggiornamento di AIDme proprio per quanto riguarda la possibilità di inserire anche questo importante indice tra le altre informazioni medico-sanitarie relative alla persona che indossa il bracciale salvavita: gruppo sanguigno, consenso alla donazione di organi, vaccinazioni, patologie, posologia farmaceutica, certificato del test Covid-19 e del vaccino anti-Covid, contatti di emergenza e molti altri dati che l’utente sceglie di inserire per renderli visibili a chiunque avvicini uno smartphone abilitato alla scritta AIDme impressa sul bracciale. Informazioni preziose, fondamentali in tutti quei contesti in cui è necessario eseguire una rapida verifica dello stato di salute della persona prima di intervenire, per esempio in caso di incidente o di malore improvviso: conoscere le patologie e le terapie farmacologiche in corso è essenziale per agire nel modo più corretto, recuperando secondi preziosi e limitando i possibili danni.

“L’HRV – spiega Di Ionna – è un parametro acquisito dal battito cardiaco che rileva i cambiamenti spontanei di frequenza del battito stesso: per fare un esempio concreto, quando si parla di 60 battiti al minuto, non significa che c’è una regolarità di un battito ogni secondo. Al contrario, ci sono frequenti accelerazioni e decelerazioni, legate alla risposta cardiorespiratoria e determinate dall’azione del sistema nervoso autonomo nelle sue branche simpatiche e parasimpatiche. Quando inspiriamo, l’aria entra nei polmoni e il cuore accelera per aumentare l’efficienza, quando espiriamo accade il contrario. In questa alternanza di attività si vede l’efficienza del cuore, del sistema nervoso autonomo e degli altri sistemi psicofisiologici correlati come quello ormonale, metabolico e immunitario. In parole molto semplici potremmo dire che l’HRV indica il livello di resilienza e adattamento del nostro organismo oltre che in grado di svelare se ci sono patologie in corso”.

Come viene rilevato l’HRV?

“E’ una metrica facilmente aquisibile, in pochi minuti e in maniera semplice e non invasiva: in ambito clinico si utilizzano gli ecocardiogrammi, in ambito sportivo le fasce cardio, in ambito fitness e benessere mediante i cosiddetti PPG, particolari sensori infrarossi (fotopletismografi) simili a una clip che rilevano le pulsazioni dal dito o dal lobo del’orecchio. Bastano 5 minuti per rilevare la variabilità della frequenza cardiaca di una persona e verificare l’impatto dello stile di vita e dello stress, stratificare il rischio di alcune patologie cardiache ed intervenire tempestivamente in diverse condizioni patologiche. L’attuale evoluzione tecnologica ha permesso di miniaturizzare i sensori PPG tanto da inserirli in dispositivi professionali portatili come l’emWave Pro Plus HeartMath.”.

 

Quali sono i valori di riferimento dell’HRV?

“In base al sesso e all’età della popolazione sono stati normati a livello scientifico i diversi range e parametri delle misure e indici dell’HRV per le persone in salute. Una persona in salute avrà indici HRV tendenti verso il limite massimo. Un abbassamento degli indici dell’HRV può essere determinato da un un periodo di stress, acuto o cronico, ma anche dalla sussistenza di patologie”.

Ogni quanto va rilevato l’indice di Heart Rate Variability?

“Non esiste una vera e propria indicazione sulla frequenza di misurazione dell’HRV, dipende dalla condizione della persona. Per chi è in salute e conduce uno stile di vita corretto basta una volta all’anno. Se si sta invece attraversando un periodo di stress cronico è opportuno rilevare l’HRV ogni mese, in modo da definire meglio l’andamento delle eventuali strategie migliorative all’interno di un programma di rimessa in forma”.

Perché è importante inserire l’HRV tra i dati medico-sanitari contenuti del bracciale salvavita AIDme?

“L’HRV dà informazioni importanti sullo stato di benessere della persona ed è quindi un parametro di riferimento da tenere in considerazione anche in situazioni di emergenza. Ad esempio, conoscere la tonicità del nervo vago può essere un’informazione importante per comprendere quanto la persona è resiliente agli stress fisici e in quali tempi recupererà. Un nervo vago tonico e funzionale è protettivo nei confronti degli stress psicofisici e dei livelli infiammatori.”.

Lei si occupa di formazione professionale sulla metrica HRV e dei percorsi per autoregolare lo stress e aumento della performance delle persone che ne hanno bisogno. Chi si rivolge a lei?

“In genere sono professionisti, manager e atleti che hanno bisogno di incrementare le prestazioni lavorative e sportive ma anche persone che non riescono a gestire il carico di stress quotidiano con approcci ortodossi. Attraverso i parametri dell’HRV comprendo il livello di stress, le potenzialità e le criticità, definendo con la persona strategie e metodi sulla base dei propri obiettivi. All’interno di Self Coherence, società di cui sono cofondatore, mi occupo di formare professionisti della salute, del benessere e dello sport all’utilizzo dei dispositivi e della metrica dell’HRV.”.

A chi consiglierebbe l’uso del bracciale salvavita AIDme?

“Lo consiglierei a tutti per diversi motivi che vanno dalla possibilità di avere sempre con sé informazioni personali preziose, come la gradazione degli occhiali, all’elevare il grado di coscienza sociale nel ridurre la lunghezza della catena del soccorso. Personalmente l’ho fatto acquistare a diversi atleti che si allenano all’aperto per aumentare il grado di sicurezza.

Ritengo essere molto utile per le persone che seguono particolari piani terapeutici e a coloro che hanno patologie importanti e spesso non hanno un familiare al proprio fianco.