“Abbiamo pensato di dare in regalo ai nostri dipendenti un oggetto estremamente utile come il bracciale salvavita AIDme, perché potessero avere i propri dati sanitari essenziali e i contatti delle persone da chiamare in caso di bisogno. Uno strumento prezioso in caso di incidente, per chi arriva in stato di incoscienza al pronto soccorso, ma anche in tante altre situazioni di vita quotidiana in cui ci si può trovare in difficoltà”.

Silvano Vernizzi, direttore generale e amministratore delegato di Veneto Strade, ha donato il bracciale AIDme ai 214 dipendenti della società, che è presente su tutto il territorio della Regione Veneto per la gestione delle strade regionali e la realizzazione di nuove opere di viabilità, oltre alla gestione delle strade provinciali in alcune zone come la provincia di Belluno.

Quello della sicurezza stradale è quindi uno dei temi che più sta a cuore all’ingegnere Vernizzi: “La nostra società lavora costantemente per garantire la sicurezza delle nostre infrastrutture, in modo da garantire la massima tutela possibile per chi le percorre. Tutti i nostri interventi sono finalizzati in questa direzione: dall’asfaltatura del manto stradale, dove la presenza di buche e avvallamenti può diventare un pericolo per automobilisti e camionisti, alla pulizia del verde lungo il tracciato stradale, soprattutto d’estate, quando piante ed arbusti crescono più velocemente, fino alla manutenzione dei guardrail e di tutti gli elementi che possono garantire la percorribilità della rete viaria in sicurezza”. 

Trattandosi di servizio pubblico essenziale, durante la pandemia le attività di Veneto Strade non si sono mai fermate: “Siamo rimasti sempre aperti: il personale amministrativo ha operato per quanto possibile in smartworking, mentre operai e cantonieri hanno proseguito il loro lavoro su strada. Abbiamo cercato di alleggerire questo periodo così delicato per tutto il personale con alcune iniziative di welfare aziendale, come la distribuzione di mascherine protettive, personalizzate con stemma e nome della società, e la stipula di una convenzione con un centro di medicina che ha diverse sedi in tutto il Veneto, dove i nostri dipendenti potevano recarsi per effettuare tamponi rapidi per il Covid-19 a carico della società e poi inserire i dati all’interno del bracciale AIDme”.